La protezione di foto e documenti di qualsivoglia natura è un’esigenza molto diffusa, in ambito privato o lavorativo, che risponde alla necessità di conservare ciò che si ha di più caro: uno scatto, un manoscritto, un attestato, un diploma o qualsiasi altro materiale da archiviare nel tempo.
Per salvaguardare questi e molti altri oggetti da sottrarre a un inevitabile deterioramento si può ricorrere alla plastificatrice.
Una per tutti? No, grazie
Ormai questa macchina non ha più bisogno di presentazioni, essendo presente sia in casa che in ufficio, data la sua grande e comprovata utilità, ma non tutti conoscono ancora a fondo il mondo delle plastificatrici.
Ad esempio, non tutti sanno, che esistono modelli manuali ed elettrici, una differenza che andremo a scandagliare per coglierne le varianti e le rispettive ‘vocazioni’ operative.
Per quanto accomunate dall’obiettivo di laminare supporti al fine di proteggerli e rinnovarne anche l’involucro conferendo un aspetto brillante e professionale, non tutte le plastificatrici si adattano alle esigenze di ogni cliente.
Ci limitiamo qui a farvi conoscere meglio le plastificatrici elettriche e manuali, mettendole a confronto per capire quando e come usarle.
Elettrica o manuale, cosa cambia?
Prima di snocciolare una breve carrellata di modelli elettrici o manuali in circolazione, preme chiarire in sintesi per i non addetti ai lavori la sostanziale differenza fra le due tipologie.
In genere, la plastificatrice manuale funziona a freddo, non dovendo affidarsi all’azione della corrente elettrica per riscaldarsi.
Le plasticatrici o, meglio, laminatrici a freddo sono semplici apparecchi manuali (ma ve ne sono anche ‘extra large’ per impieghi massivi e professionali) che constano di rulli la cui pressione fa aderire una pellicola adesivante al supporto da plastificare.
Tutte le altre plastificatrici elettriche funzionano a caldo con l’ausilio di buste plastificanti (pouches) che per via delle alte temperature le fondono con il materiale trattato creando un piacevole effetto omogeneo e perfetto sia all’occhio che al tatto.
Trattandosi di una fusione vera e propria non si presenterà con questo trattamento, operato da macchine alimentate a corrente, il rischio che il supporto si stacchi dalla pellicola in quanto grazie all’azione della plastificatrice diventano una cosa sola.
Per concludere, nei modelli manuali è richiesto l’intervento diretto e irrinunciabile dell’utente, la cui manualità rappresenta il ‘motore’ dell’operazione, dall’inizio alla fine.
Nelle plastificatrici elettriche, invece, le dinamiche sono più automatiche e tecnologiche, spesso in forma ‘self’ che riduce al lumicino l’intervento manuale, non fosse altro che per la sola collocazione del foglio o foto da laminare.
Per il resto la macchina fa tutto da sé.
Plastificatrici manuali: caccia al ‘top’
E’ arrivato il momento di avventurarsi alla scoperta delle migliori plastificatrici di entrambi i tipi, di cui potrete gustare un assaggio in questa guida incentrata sulla hit dei ‘bestseller’ del momento.
Cominciamo dai dispositivi manuali.
Per chi ha un budget limitato, ma non vuole rinunciare alla qualità, si consiglia di dare un’occhiata al catalogo delle ultime laminatrici a freddo manuali della gamma ‘Creative Station’ di Leitz, in commercio a un prezzo abbondantemente sotto i 100 euro.
Per chi, invece, non si accontenta facilmente il mercato delle laminatrici a freddo manuali propone gli innovativi laminatori Cold Laminating, macchine evolute con ‘scheletro’ metallico per utilizzi commerciali e professionali di alta caratura.
La struttura in metallo conferisce a questo tipo di macchinari manuali una maggiore stabilità in corso d’opera.
Una pratica manovella permette la gestione manuale dei rulli, mentre i piedini antiscivolo impediscono lo slittamento o sbalzo dell’apparecchio mentre è in funzione.
La particolarità di questi laminatori a freddo è rappresentata dai rulli gommati, la cui superficie liscia assicura la massima aderenza del film adesivo al supporto, senza rischio di ‘rughe’ o grinze.
Questi dispositivi di pressa manuale a freddo sono ideali per la laminazione di foto di matrimoni e cerimonie, oltre che nell’industria grafica e fotografica d’arte.
Rappresentano, inoltre, una soluzione ideale nel panorama dei trattamenti ‘dopo stampa‘, soprattutto in ambito editoriale e grafico, per l’ottima resa ‘anti-ingiallente‘ dei supporti trattati.
Sempre in ambito creativo, si segnalano le nuove plastificatrici manuali multifunzione ‘all in one’ di Xyron per formati A4 e A6, accattivanti sia nel design che nel prezzo, poco più di 80 euro Iva inclusa.
Laminatrici elettriche: la ‘crema’ di mercato
Il settore delle plastificatrici elettriche è dominato dai modelli a caldo, che necessitano di corrente per funzionare e pre-riscaldarsi prima di entrare in funzione e dare il meglio di sé.
La sfida si gioca sul rapporto qualità-prezzo.
Chi riesce a scovare la macchina più accessoriata e funzionale al miglior prezzo di mercato potrà dirsi soddisfatto.
Ma attenzione anche alle funzioni accessorie, che fanno la differenza nelle migliori plastificatrici elettriche.
Occhio, quindi, ai tempi di riscaldamento e alla velocità di laminazione, ma anche ad altri fattori come la presenza di sistemi ‘anti-inceppamento‘.
Come vedete, la scelta non dev’essere mai frettolosa e avventata, ma occorre tener conto di aspetti basilari, che potrebbero sfuggire a una valutazione superficiale.