Non c’è ambito, lavorativo e non, che non richieda l’impiego massiccio di carte e documenti.
Per preservarli c’è la plastificatrice, un apparecchio di grande utilità che serve proprio a rendere inattaccabili dal tempo e dall’uso ogni tipo di materiale cartaceo.
In casa, in ufficio, in azienda non si contano i prodotti che si possono plastificare, il cui salvataggio è delegato a queste macchine reperibili in commercio in una miriade di prezzi e varianti, dalle apparecchiature multifunzionali alle più semplici e basiche.
A caldo o a freddo?
Fra le tante differenze che distinguono una plastificatrice dall’altra incide il tipo di procedimento.
In particolare, per quanto riguarda il metodo di plastificazione, si ravvisano due metodi: a caldo o a freddo.
Queste macchine, infatti, possono lavorare a caldo o a freddo oppure addirittura in entrambi i modi, riuscendo ad alternare entrambe le procedure, come si può evincere da questo video.
In quest’ultimo caso assistiamo a plastificatrici ibride, con funzioni integrate di laminatrice, il cui costo ovviamente sale in rapporto alle funzionalità avanzate e versatili di cui dispongono.
Purtuttavia, anche in questo caso, non si raggiungono cifre stellari, in quanto i costi di una plastificatrice non superano in nessun caso tetti limite, fatta eccezione per grossi macchinari ad uso industriale che possono arrivare a sfiorare anche diverse migliaia di euro.
Nella media, comunque, ci si mantiene nell’ordine di decine o centinaia di euro per l’acquisto di una plastificatrice efficiente e funzionale.
Dai rulli usciranno, pertanto, documenti, carte e cartoncini, ma anche foto, foglie e molto altro perfettamente plastificati, lucidi, induriti, lisci e senza ombra di bollicine.
Il metodo a freddo
Diverso il metodo a freddo, che consiste in un’operazione analoga dove anziché il calore viene sfruttata soltanto la pressione dei rulli, a più passate.
L’azione reiterata dei rulli consente alla plastica di aderire al foglio fino a far diventare lo stesso e la pouche un tutt’uno.
I modelli ‘2 in 1’
In linea di massima, le plastificatrici a caldo sono più costose delle omologhe a freddo, dette anche laminatrici.
Ciò perché in genere sono più potenti e rapide nell’elaborazione della materia prima, soprattutto se si richiede un uso frequente e massivo.
Sebbene le plastificatrici a caldo siano le più usate e vendute, nonché le più popolari sul mercato di settore, anche le macchine a freddo sono in grado di raggiungere risultati più che soddisfacenti.
Va sfatato il concetto che le plastificatrici a caldo siano migliori, in quanto anche quelle a freddo si rivelano altrettanto efficienti e in certi casi persino più consigliabili.
Ad esempio, sono preferibili ai modelli a caldo laddove si debbano elaborare materiali a rischio di deterioramento a contatto con fonti di calore.
Fra i prodotti da plastificare a freddo si registrano fogli di grosso formato e materiali come il Pvc, ma anche in altre situazioni questo genere di macchine si rivela una valida alternativa, in grado di garantire ottime performance a chi le utilizza.
Ma vediamo di conoscerle meglio, andando a spigolare fra le macchine a freddo più in voga al momento sul mercato delle plastificatrici, professionali e non.
Le regine del mercato
Se vogliamo andare sul sicuro si può bussare a casa Leitz per trovare il meglio in fatto di plastificatrici a freddo manuali.
I modelli della linea Leitz sono macchinari particolarmente utili in casa, ma anche nei piccoli uffici, in grado di plastificare manualmente qualsiasi tipo di documento nel modo più semplice possibile e con risultati eccellenti.
Potete provarle per plastificare non solo fogli e tagliandi, ma anche foto ed altri documenti di diversi formati, fino all’A4.
Le macchine Leitz dispongono di taglierina removibile, in dotazione con l’apparecchio, che serve a rifilare a regola d’arte i contorni del documento da plastificare.
Per non sbagliare il procedimento le plastificatrici Leitz sono provviste di una guida di allineamento che agevola l’inserimento del foglio in modo facile e intuitivo, pressoché perfetto.
Inoltre, dispongono di bobine di pellicole plastificate che consentono la realizzazione di cicli multipli di lavorazioni in sequenza.
I documenti escono dai rulli della macchina belli stirati e senza bolle, con risultati apprezzabili e più soddisfacenti.
Di qui il gradimento di queste apparecchiature ormai divenute indispensabili per facilità, convenienza e scarso ingombro sia ad uso domestico che in ufficio, ottime per la plastificazione di fascicoli, badges e carte geografiche.
Per utilizzi casalinghi questi dispositivi si prestano a plastificare foto, disegni, diplomi, calendari e molti altro.
Punti di forza
I punti di forza di queste plastificatrici sono la compattezza e il prezzo, sotto i 100 euro.
Ottime anche le laminatrici manuali a freddo di marca Techlifer.
La loro velocità di laminazione può essere gestita in autonomia da 0 a 4 minuti, grazie all’intervento di un rullo laminatore del diametro di 105 mm.
In questo caso il procedimento non è soltanto manuale, ma può essere anche elettrico, applicabile su foto, poster e acquerelli, oltre che su carta.
Le migliori ‘under 100’
Sempre nella fascia ‘under 100’ si piazza fra le proposte più gettonate la plastificatrice a freddo Xyron.
Nella sua accattivante veste blu traslucida, questa macchina offre un trattamento di plastificazione fronte-retro, che conferisce una particolare brillantezza cromatica soprattutto a foto, mappe e disegni.
In alternativa, garantisce una speciale elaborazione adesiva permanente che protegge il materiale oggetto del trattamento.
Più specificamente, l’adesivizzazione ottenibile con questa plastificatrice, economica ma estremamente versatile e prestazionale, si manifesta nella produzione di adesivi riposizionabili da applicare, alternativamente, su carta, muri, stampe e cartellonistica.