Avete mai fatto caso a quanto un foglio plastificato guadagni in resistenza, durata e bellezza?
Per diventare così, però, ha bisogno di un trattamento sostanziale e per così dire ‘estetico’ che solo la plastificatrice può conferirgli.
Meglio a caldo che a freddo
Grazie all’azione delle macchine plastificatrici il foglio viene fatto aderire ad uno strato di pellicola sintetica, detta pouche, che può essere lucida o opaca e che si ‘incolla’ al materiale per effetto del calore e dei rulli del macchinario. In alcuni casi il documento viene inserito in una sorta di busta plastificante che lo chiude ‘a sandwich’ su entrambi i lati.
Il materiale sarà poi stirato attraversando i rulli pre-riscaldati che fungeranno da collante, fondendosi con l’0ggetto sottoposto al trattamento.
Non si può parlare di una medesima tecnica, ma di diversi metodi di plastificazione.
Questi, infatti, si sono evoluti e affinati negli anni fino a raggiungere il top nelle macchine più evolute e professionali.
Anche nell’ambito della plastificazione a caldo, si distinguono diverse apparecchiature, più o meno tecnologiche, che si avvalgono di opzioni accessorie in grado di far ottenere risultati che rasentano la perfezione.
Il segreto sta nella qualità delle lamine chiamate a fondere i due strati (foglio e film) per via della temperatura e della pressione esercitata dai rulli.
Ma la bontà del risultato non dipende soltanto dalla qualità dell’apparecchio, bensì anche dalla natura della materia prima.
Per questo si consiglia di assicurarsi sempre che i documenti da plastificare siano integri e ‘immacolati’, perché qualsiasi imperfezione o grinza potrebbe compromettere l’esito finale.
Ciò premesso, è facilmente intuibile che la plastificazione a caldo è il metodo ideale ed anche il più semplice per raggiungere lo scopo di proteggere documenti, foto, depliant, fascicoli e molto altro ancora.
Assodata l’utilità ed anche l’innegabile marcia in più delle plastificatrici a caldo in termini di prestazioni rispetto alle laminatrici a freddo, resta da capire come scegliere le migliori, in particolare su quali requisiti basarsi per ‘intercettare’ i top di gamma del momento.
Guida alla scelta
Pronti a plastificare fotografie, tessere, pagine, disegni, listini, menu, ricettari, inviti o calendari ‘fai da te’?
Se non avete le idee chiare su quale modello acquistare, questa mini-guida all’acquisto delle migliori plastificatrici a caldo sul mercato di settore può esservi d’aiuto.
Eccovi accontentati con una gamma di plastificatrici a caldo fra le quali potrete sicuramente individuare i modelli che fanno al caso vostro.
Cominciamo con le differenze di trattamenti offerti dall’ampia gamma di laminatrici a caldo in commercio.
Come dicevamo, la plastificazione può interessare una sola ‘faccia’ del foglio o il classico ‘fronte-retro’, pertanto la pouche può essere singola o doppia, cioè a busta.
Ma anche la copertura varia.
C’è infatti un range di finiture lucide o opache con un’infinità di varianti intermedie che incidono sul risultato finale.
In genere, la patina lucida conferisce brillantezza a sofisticate brochure o a particolari presentazioni di progetti o cataloghi d’arte.
L’opaco, invece, si presta meglio a testi scolastici o di altra natura che richiedono una maggiore leggibilità, scevra da riflessi di luce.
Oltre a garantire la massima versatilità nell’elaborazione di qualsiasi metodo e tecnica di plastificazione i migliori modelli a caldo si prestano alla lavorazione di molti formati, senza limitarsi alle misure standard.
A casa o in ufficio
Le plastificatrici a caldo hanno il vantaggio di soddisfare fabbisogni amatoriali o professionali, senza alleggerire le tasche degli acquirenti.
Pur dotate di prestazioni superiori, infatti, garantiscono elaborazioni di formati multipli a prezzi competitivi, da 30 euro in su.
In fascia decisamente economica si pongono le plastificatrici a caldo Olympia, ottime sia a casa che nei piccoli uffici, in grado di supportare fogli A4 e tutta la gamma di formati inferiori, oltre a pouches di spessore variabile fra 80 e 125 micron.
Le pouches sono fornite nel kit in un set allegato di circa 40 fogli di vari formati, unitamente a un corredo di accessori che includono il taglia-angoli e a una taglierina da carta.
Funzionamento? Elementare!
Il funzionamento delle plastificatrici Olympia è dei più semplici.
Trascorsi pochi attimi dallo start, quanto basta per riscaldare la macchina, si accende una spia per avvisare che la plastificatrice è pronta all’uso.
L’utilizzo di queste macchine, soprattutto se ad uso domestico, è facile e intuitivo, alla portata di tutti, senza richiedere particolari competenze,
Fellowes Vs AmazonBasics
Altre ottime plastificatrici a caldo si rinvengono fra i modelli Fellowes e AmazonBasics.
Le macchine Fellowes della gamma Lunar, in vendita a poco più di 40 euro, plastificano formati fino all’A3.
In linea di massima, offrono un ventaglio di opzioni più assortite, anche se non si prestano particolarmente al trattamento dei cartoncini.
Tempi e modi
Tempi di riscaldamento nella media, ma con un quid in più: la silenziosità.
Altrettanto performanti le compatte a caldo di AmazonBasics, che supportano fino a fogli A4, magari meno stilose, ma con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Si usano dopo appena 4 minuti dall’accensione con la massima semplicità e due modi d’uso selezionabili in base allo spessore del foglio da plastificare.
Economiche sì, ma…
Attenzione, però, perché pur essendo fra le più economiche queste macchine pagano lo scotto di essere ‘low cost’.
Va detto, infatti, che generalmente tendono a incepparsi spesso, per quanto le nuove nate dispongano di un tasto ‘anti-inceppamento’.
Pur tuttavia, se ne consiglia un uso saltuario e prevalentemente casalingo.
Se si vuole una macchina più prestazionale, senza abbandonare il brand, basta cambiare ‘scaffale’ e fascia di prezzo.