Non si può parlare di plastificatrici senza tirare in ballo le ‘pouches‘.
Cosa sono?
Non tutti ne conoscono il significato, soprattutto i non addetti ai lavori e chi si rivolge a server esterni se deve plastificare qualcosa.
Le pouches sono delle buste o tasche di plastica aperte su 3 lati al cui interno è possibile inserire il materiale oggetto di plastificazione.
Può trattarsi di un foglio, di un biglietto, di una foto o di un disegno.
Una volta inseriti all’interno della pouche, i documenti vengono fatti passare attraverso i rulli o le bobine delle plastificatrici a caldo o laminatrici a freddo.
Plastificare a pouches è il sistema migliore per preservare un’infinità di materiali e documenti che rivestono particolare importanza nel tempo, nonché per proteggere ed abbellire disegni, foto, cartelli segnaletici, ricettari o ritagli di carta e cartoncino.
Facile, anzi facilissimo
Il metodo di plastificazione a pouches è il più semplice in assoluto, ma non per questo meno efficace, come si può apprendere dalla visione di questo video.
Soprattutto se si ha bisogno di plastificare una mole di materiale in poco tempo, le pouches si rivelano le migliori alleate, a casa come in ufficio.
Anche un bambino è in grado di usarle con disinvoltura, basta imbustare il documento o la foto da plastificare e introdurre il tutto nella macchina che pensa al resto in men che non si dica.
Inoltre, è consigliabile introdurre il ‘plico’ da plastificare dal lato chiuso, in modo che il documento non possa fuoriuscire dai lembi della busta, che si saldano in corso d’opera attraverso la fusione del collante che sigilla le due lamine.
Tipi di pouches
Come si può facilmente intuire, le pouches non sono a ‘taglia unica’ ma si differenziano, sostanzialmente, per la diversità dei formati e degli spessori.
Ne esistono di molti tipi, proprio per adeguarsi alle misure e caratteristiche del materiale da plastificare.
Per quanto riguarda il formato deve adattarsi a quello del documento da elaborare, mentre lo spessore varia a seconda delle necessità e delle specifiche della macchina.
Formati e spessori
I formati delle pouches ricalcano quelle dei documenti da laminare, anche se come dicevamo è preferibile sceglierle leggermente più grandi.
Ciò permette di ottenere margini di rifilatura su cui poter lavorare per rifinire il lavoro con tagli e arrotondamenti angolari.
Il mercato offre un’ampia gamma di scelta, ma i formati standard più comuni sono soprattutto tre: A3, A4 e A5.
Se si devono, invece, plastificare micro-documenti come fototessere, badge o abbonamenti si può optare per il formato A2.
Come i formati, anche gli spessori delle pouches variano in base alla consistenza che si intende conferire al documento da plastificare.
A seconda dello spessore della pouche si avranno documenti più o meno flessibili, con livelli di peso e durezza variabili.
Lo spessore si calcola in micron, un’unità di misura che corrisponde al millesimo di millimetro e viene quantificato per ogni singolo lato, per cui una pouche di 100 micron a lato avrà uno spessore di 200 micron.
Lo spessore dipende dal tipo di plastica utilizzata nella realizzazione delle pouches, più questa sarà rigida e dura e maggiore sarà lo spessore, che oscilla in genere fra i 75 e i 250 micron per lato.
Meglio opache o lucide?
Un altro ‘distinguo’ che caratterizza le pouches è la finitura, che può essere opaca o lucida.
Quale scegliere?
Dipende dai materiali da plastificare e dal risultato che si vuole ottenere.
Oltre a queste si possono trovare in commercio delle particolari pouches ‘pre-forate’ che si prestano all’utilizzo nei pratici raccoglitori ad anelli.
Un altro tipo di pouches si compone di pellicole retro-adesive utilizzate soprattutto nella laminazione a freddo.
Attenti alle ‘bollicine’
Nell’uso delle pouches bisogna prestare massima attenzione acché il documento sia spianato e senza grinze che potrebbero dare adito alla formazione di antipatiche bollicine.
High Speed, adesive o con…freccette?
Per chi non ‘mastica’ l’argomento ‘pouches‘ può confondere l’enorme varietà della loro classificazione in commercio.
Andiamo scoprire le tipologie più diffuse di pouches, che rappresentano il principale ‘ingrediente’ nell’uso della plastificatrice.
Assodato che si tratta di buste o tasche in plastica, ne esistono di molti tipi.
Fra queste si segnalano le pouches adesive, ottime per far ottenere un risultato degno di essere esposto alla parete, a casa o in ufficio, come nel caso di foto o calendari.
Ci sono, poi, le pouches ‘HighSpeed‘, che consentono il sigillo di una sola faccia del foglio, con un notevole risparmio economico e temporale.
Mai sentito parlare di pouches con freccette? Ebbene, esistono anche quelle!
Sono così chiamate per la particolarità di riportare delle freccette orientative per guidare l’utente alla giusta collocazione del foglio nella busta.
Quanto costano
Generalmente, le pouches per le plastificatrici a caldo sono più economiche di quelle per le laminatrici a freddo.
In ogni caso, il prezzo delle pouches è piuttosto contenuto, anche perché vengono vendute in kit da 50 o 100 pezzi a meno di 10 euro.
In molti casi, sono anche fornite gratuitamente nel kit delle plastificatrici più accessoriate.